Ballerina Statunitense
(San Francisco, 27 maggio 1877 –Nizza, 14 settembre 1927)
La danza del futuro dovrà ritornare a essere una sublime arte religiosa, com'era presso i Greci. L'arte che non è religiosa non è arte, ma pura merce.
Ascoltate la musica con l'anima. Non sentite un essere interiore che vi si risveglia dentro? È per lui che la testa vi si drizza, che le braccia si sollevano, che camminate lentamente verso la luce. E questo risveglio è il primo passo della danza come la concepisco io.
La cosa più nobile dell'arte è il nudo. Questa verità viene riconosciuta da tutti e seguita da ogni pittore, scultore o poeta: solamente la danzatrice l'ha dimenticata, proprio colei che più dovrebbe tenerne conto, in quanto lo strumento della sua arte è lo stesso corpo umano.
La danza è l’eterno risorgere del Sole.
Trovare quei movimenti fondamentali del corpo umano dai quali tutti i movimenti della danza futura dovranno svilupparsi in un eterno variare, naturalmente, in sequenze senza fine - questo è il dovere del nuovo danzatore di oggi.
Per me la danza è non solo un’arte che permette all’anima umana di esprimersi in movimento, ma è anche la base di tutta una concezione di vita, più flessibile più armonica, più naturale.
Esprimere ciò che vi è di più morale, sano e bello: questa è la missione della danzatrice.
La prima idea del movimento della danza mi è certamente venuta dal ritmo delle onde. Tentavo di seguire il loro movimento e di danzare sul loro ritmo.
Se ricerchiamo la vera origine della danza, se ritorniamo alla natura, troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell'eternità, che è sempre stata e sempre sarà la stessa.
La mia anima era un campo di battaglia di cui Apollo e Dioniso, Cristo, Nietzsche e Richard Wagner si disputavano il terreno.
Cercare nella natura le forme più belle e trovare il movimento che esprime l'anima di queste forme − questa è l'arte del danzatore.