Albino Luciani
263° Vescovo di Roma e Papa della chiesa Cattolica
(Forno di Canale 1912 – Città del Vaticano 1978)
Il buon umore se comunicato può diventare carità squisita.
Se qualcuno mi avesse detto che un giorno sarei stato Papa, avrei studiato di più.
Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato.
Io raccomando sempre non solo le grandi carità, ma le piccole carità.
È impossibile concepire la nostra vita, la vita della Chiesa, senza il rosario, le feste mariane, i santuari mariani e le immagini della Madonna.
Guarda non a chi obbedisci, ma per Chi obbedisci.
La figura del papa è troppo lodata. Si rischia di cadere nel culto della personalità, che io non voglio assolutamente. Il centro di tutto è, e deve essere il Cristo.
Io sono stato molto vicino, come vescovo, anche a quelli che non credono in Dio. Mi son fatto l'idea che essi combattono, spesso, non Dio, ma l'idea sbagliata che essi hanno di Dio.
Il Signore tanto ama l'umiltà che, a volte, permette dei peccati gravi. Perché? perché quelli che li hanno commessi, questi peccati, dopo, pentiti, restino umili.
È stato ricordato dai giornali, anche troppo forse, che la mia famiglia era povera. Posso confermarvi che durante l'anno dell'invasione ho patito veramente la fame, e anche dopo; almeno sarò capace di capire i problemi di chi ha fame!
Se conservatore vuol dire mantener intatta la propria fede, sono conservatore.
Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri.
Molti non parlano degli Angeli. Sarebbe invece opportuno ricordarli più spesso come ministri della Provvidenza nel governo del mondo e degli uomini, cercando di vivere, come han fatto i santi da Sant'Agostino a Teresa Newman in familiarità con essi.