Giornalista e Saggista
(Milano 25 Febbraio 1949)
Nella storia di una democrazia la discontinuità è un elemento fecondo e non un baratro di cui aver paura.
Papa Giovanni Paolo II è stato il Papa del dialogo interreligioso, della mano tesa al mondo ebraico e musulmano, del riconoscimento dei torti della propria parte. Qualcosa a ben pensarci di davvero atipico, unico nella Storia universale.
La rete, internet è una forma tecnologicamente democratica che servirà certamente per far saltare il tappo.
Il modello della stampa generalista è destinato al tramonto, i giornali cartacei di domani saranno sempre più snelli e specializzati e la convergenza di contenuti informativi multimediali sul web è ormai una strada obbligata, specie per i periodici.
Sono in molti a pensare che l'Europa, così come la conosciamo oggi, abbia i giorni contati.
Sto cercando di descrivere l’esistenza e l’attività di una fascia colta della borghesia che prende coscienza di essere stampa non perché ha il tesserino della corporazione, ma perché scopre di appartenere a un collettivo intellettuale che ha ruolo e responsabilità civili.
La difesa della libertà di stampa significa salvare per le future generazioni il lascito immenso della lettura, da cui dipende tutta intera la trasmissione del patrimonio culturale della nostra civiltà e la possibilità che continui ad esistere un valido sistema di istruzione.
Nelle generazioni passate di questo mestiere c’erano persone per bene che pensavano solo al giornale; ma c’erano anche persone meno perbene che pensavano a se stessi sfruttando il giornale; e il ruolo e il potere che gli derivavano dal giornale.
È un nucleo di giornalisti che si propone di ridare funzione al Quarto potere per stimolare una classe politica vociante, sbandata, inconcludente.
La funzione della stampa è quella di sollecitare anche in maniera brusca i signori della politica perché facciano il loro mestiere e dovere. La nostra funzione è, insomma, di facilitare la nascita di una nuova Italia, di esserne levatrici. Stimolando i politici a fare quello che devono fare fino a irriderli, se non lo fanno.
È infantile che i signori della politica se la prendano con la stampa: abbiamo attraversato tre anni di vita sociale e politica drammatici ma i politici dei due schieramenti non riescono a venire fuori da un impasse, e continuano a palleggiarsi colpe e responsabilità con una tale cieca insistenza che disgusta tutti. Questa è la verità!
Quando si dice che la comunicazione è uno strumento indispensabile per lavorare in questa società dell’informazione, si è già spiegato perché i poteri si occupano di giornali, di tivù, di reti telematiche.
Per me Viale Mazzini è una strada con vicino un caffè che si chiama Vanni dove, quando passo, vado a prendere un cappuccino e degli ottimi tramezzini. Punto e basta.
FRASI SUL GIORNALISMO
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