Cantautore, Polistrumentista e Compositore
(Poggio Bustone, 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998)
Sono sempre alla moda perché me ne infischio delle mode.
Non capisco quelli che dicono che per avere successo devono soffrire. Ma che so', scemi?
La vita è un contrasto di forze contrastanti.
Un affetto non si prova, si indossa direttamente.
Io ho del talento, lo dico senza mezze parole perché non sono un ipocrita. Mi sarei imposto comunque, quindi non devo niente a nessuno.
L'importante è comunicare con il pubblico. Il resto conta molto poco. Il guaio è che in Italia ci sono ancora troppi cantanti alla Claudio Villa.
Nel silenzio anche un sorriso può far rumore.
Trovo i testi di Fabrizio De André interessanti, ma piuttosto goliardici, tant'è vero che piacciono solo agli studentelli. La parte musicale poi è solo accompagnamento, mentre io ritengo che debba sempre avere il ruolo principale nelle canzoni.
Ma che c'entra Giorgio Gaber con me? Io sono un rullo compressore, lui è un triciclo.
Paolo Villaggio: Preferiresti passare alla storia come cantante o come autore?
Lucio Battisti: Come autore perché a tutt'oggi la mia attività più importante è quella di autore. Comunque preferisco non passare alla storia della musica.
Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro.
I miei LP costano come quelli di Tizio ma io nei miei ci metto il cuore: siccome non costano di più non ci metto più il cuore.
Tutto mi spinge verso una totale ridefinizione della mia attività professionale. In breve tempo ho conseguito un successo di pubblico ragguardevole. Per continuare la mia strada ho bisogno di nuove mete artistiche, di nuovi stimoli professionali. Devo distruggere l'immagine squallida e consumistica che mi hanno cucito addosso.
Mi sono reso conto che fare l'ermetico crea meno problemi, mentre parlare un linguaggio semplice ti espone a maggiori possibilità di essere giudicato. Più gente ti capisce, più hai potenziali giudici di ciò che fai.
Il mio mestiere è vivere la vita, che sia di tutti i giorni o sconosciuta.