266° Vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica
(Buenos Aires, 17 dicembre 1936)
Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio.
Fratelli e sorelle buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. (Le prime parole Pronunciate dal Papa)
Come vorrei una Chiesa povera. Per i poveri!
Siate custodi dei doni di Dio. Quando non ci prendiamo cura del creato e dei nostri fratelli, allora, trova spazio la distruzione, e il cuore inaridisce.
Un popolo che non si prende cura dei bambini e degli anziani è un popolo in declino.
Vorrei chiedere a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità di essere custodi della creazione.
La speranza viene dal Signore. Il Signore viene a trovare il suo popolo dappertutto, la devozione del nostro popolo costituisce una riserva spirituale. Va portata avanti attraverso testimonianza e preghiera: deve insegnare la strada del Vangelo. Devozione e carità popolare sono segno della fede. (Ultima Intervista da Cardinale)
L'odio, l'invidia e la superbia sporcano la vita.
I fondamentalismi sorgono quando i problemi vengono visti alla luce delle ideologie. Non si devono ridurre i valori a una ideologia. (Ultima Intervista da Cardinale)
Guardare la nostra gente non per come dovrebbe essere ma per come è, e vedere cosa è necessario.
L’evangelizzazione, dare speranza a questo mondo così chiuso in se stesso. C’è n’è tanto bisogno. Portare Gesù Cristo con la sua verità. La vera sfida è predicare il Vangelo. (Ultima Intervista da Cardinale)
Il Signore opera un cambiamento in colui che gli è fedele, gli fa alzare lo sguardo da sé stesso. Questa è la missione, questa è la testimonianza.
Non dobbiamo avere paura della bontà, e neanche della tenerezza. Custodire richiede bontà e tenerezza, che non è la virtù del debole. Anzi, essa denota forza d'animo e capacità di compassione e di vera apertura verso gli altri. Capacità di amare.
Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l'allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza.
L’aborto non è mai una soluzione. Quando si parla di una madre incinta, parliamo di due vite: entrambe devono essere preservate e rispettate perché la vita è un valore assoluto.
I sacramenti sono gesti del Signore. Non sono prestazioni o territori di conquista di preti o vescovi.
Che bello se ognuno di noi alla sera potesse dire: oggi ho compiuto un gesto di amore verso gli altri.
Le nostre certezze possono diventare un muro, un carcere che imprigiona lo Spirito Santo.
Cari giovani, non sotterrate i talenti, i doni che Dio vi ha dato! Non abbiate paura di sognare cose grandi.
Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.
In questo periodo di crisi è importante non chiudersi in se stessi, ma aprirsi, essere attenti all’altro.
Se c’è un prete pedofilo è perchè porta in sè la perversione prima di essere ordinato. E sopprimere il celibato non curerebbe tale perversione. O la si ha o non la si ha.
Essere cristiani non si riduce a seguire dei comandi, ma è lasciare che Cristo prenda possesso della nostra vita e la trasformi.
Saremo giudicati da Dio sulla carità, su come lo avremo amato nei nostri fratelli, specialmente i più deboli e bisognosi.
Non dobbiamo credere al Maligno che dice che non possiamo fare nulla contro la violenza, l’ingiustizia, il peccato.
Uscire da sé stessi è uscire anche dal recinto dell'orto dei propri convincimenti considerati inamovibili se questi rischiano di diventare un ostacolo, se chiudono l'orizzonte che è di Dio.