Matematico, Fisico, Filosofo, Teologo ed Alchimista
Inglese
(Woolsthorpe-by-Colsterworth 1642 – Londra 1727)
Se ho visto più
lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti.
Gli autori più
moderni, come i più antichi, lottano per subordinare i fenomeni della natura
alle leggi della matematica.
La verità si
ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione.
La cieca necessità
metafisica, certamente la stessa sempre e dovunque, non potrebbe produrre la
varietà delle cose. Tutta quella diversità delle cose nella natura, che
troviamo adatte a tempi e luoghi differenti non può derivare da altro che dalle
idee e dalla volontà di un Essere che esiste necessariamente.
Gli errori non
sono dell'arte, ma degli artefici.
Se ho fatto
qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un'attenzione paziente che a
qualsiasi altro talento.
Ciò che sappiamo è
una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano!
Posso misurare il
moto dei corpi, ma non l'umana follia.
Tutta la
difficoltà della filosofia sembra consistere in questo: investigare le forze
della natura dai fenomeni di moto e quindi dimostrare da queste forze altri
fenomeni.
Non so come
apparirò al mondo. Mi sembra soltanto di essere stato un bambino che gioca
sulla spiaggia, e di essermi divertito a trovare ogni tanto un sasso o una
conchiglia più bella del solito, mentre l'oceano della verità giaceva insondato
davanti a me.
Quello che sale
deve anche scendere.
Io non invento
ipotesi.
Ogni corpo
persevera nel suo stato di quiete o di moto uniforme in linea retta, a meno che
non sia costretto a mutare il proprio stato da forze impresse. (I°Legge del
Moto)
Il mutamento di
moto è proporzionale alla forza motrice impressa, e avviene nella direzione
della linea retta in cui quella forza è impressa. (II° Legge del Moto)
A un'azione
corrisponde sempre una reazione uguale e contraria: ossia, le azioni reciproche
di due corpi sono sempre uguali e dirette in senso contrario. (III° Legge del
Moto)
Non credo che
l'universo si possa spiegare solo con cause naturali, e sono costretto a
imputarlo alla saggezza e all'ingegnosità di un essere intelligente.