Scrittore, Medico
e Poeta Scozzese
(Edimburgo 1859 – Crowborough 1930)
Senza
immaginazione, la paura non esiste.
Non faccio mai
eccezioni. Un'eccezione dimostra la falsità della regola.
Tra il grottesco e
l'orribile non vi è che un passo.
Il modo migliore
per recitare una parte è quello di viverla.
È facile per chi
sta al sole predicare a chi rimane nell'ombra.
Siamo abituati al
fatto che gli uomini disprezzino ciò che non comprendono.
Il lavoro è il
miglior antidoto alla tristezza.
Alcuni fatti
dovrebbero essere soppressi o, almeno, bisognerebbe osservare un giusto senso
delle proporzioni nel trattarli.
Il mondo è pieno
di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.
È un errore
gravissimo quello di formulare ipotesi prima di avere tutti gli indizi.
Distorce il giudizio.
Le piccole cose
sono infinitamente le più grandi.
Il tocco supremo dell'artista
è sapere quando fermarsi.
È uno strano
fisico, il mio. Non ricordo di essermi mai sentito stanco per il lavoro, e
invece l'ozio mi sfinisce.
È la stupidità
piuttosto che il coraggio che ti fa negare il pericolo anche quando lo hai
davanti.
Due fiumi possono
avere la stessa sorgente, eppure possono essere uno limpido e l'altro torbido.
In nove casi su
dieci la statura di una persona si può calcolare dalla lunghezza del suo passo.
Una volta
eliminato l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la
verità.
Il ripudio delle
nostre stesse parole è il più grande sacrificio che ci viene richiesto dalla
verità.
Dicono che il
genio consista in un’illimitata capacità di aver cura dei dettagli.
Il crimine è una
cosa comune. La logica è rara. Tuttavia è sulla logica che dovresti insistere.
Non c'è nulla di
più innaturale dell'ovvio.
Eliminato
l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la
verità.
Non posso vivere
se non faccio lavorare il cervello. Quale altro scopo c'è nella vita?
La singolarità è
quasi invariabilmente un indizio. Quanto più un crimine è banale e comune,
tanto più difficile è comprenderlo.