Eugenio Maria
Giuseppe Giovanni Pacelli
260° Papa della
Chiesa Cattolica
(Roma, 2 marzo 1876 – Castel
Gandolfo, 9 ottobre 1958)
Il sentimento
della modestia si accompagna al sentimento della religione.
La
bella musica è un linguaggio universale che parla direttamente
da cuore a cuore, oltre i muri, oltre i confini delle nazioni.
La natura ha dato,
è vero, il desiderio istintivo del godimento e lo approva nelle legittime
nozze, ma non come fine a se stesso, bensì insomma per il servizio della vita.
Non è esagerato
affermare che il futuro della società moderna e la stabilità della
sua vita interiore dipendono in gran parte dal mantenimento di un
equilibrio tra la forza delle tecniche di comunicazione e la capacità
di reazione dell'individuo.
Nulla è perduto
con la pace: tutto può esserlo con la guerra!
Se la
somministrazione dei narcotici provoca per se stessa due effetti distinti, da
una parte il sollievo dai dolori e dall'altra parte l'abbreviazione della vita,
essa è lecita.
Gli uomini, così i
singoli come la umana società, e il loro bene comune, sono sempre legati
all'assoluto ordine dei valori stabilito da Dio.
Chi avrebbe
creduto mai possibile, in questo secolo ventesimo — dopo tanti progressi di
civiltà, dopo tante affermazioni di libertà —, tante oppressioni, tante
persecuzioni, tante violenze? Ma la Chiesa non teme. Essa vuole essere Sposa di
sangue e di dolore, per ritrarre in sè l'immagine del suo Sposo divino, per
soffrire, per combattere, per trionfare con Lui.
Ogni donna è
destinata ad essere madre. A questo fine il Creatore ha ordinato tutto l'essere
proprio della donna, il suo organismo, ma anche più il suo spirito e
soprattutto la sua squisita sensibilità.