Psicologo e Filosofo Statunitense
(1842 - 1910)
La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono cambiare le loro vite cambiando le abitudini mentali.
La religione è la reazione totale di un uomo alla vita.
La vera cultura vive di simpatie e ammirazioni, non di antipatie e disprezzo.
Molte persone credono di pensare ma in realtà stanno solo riorganizzando i loro pregiudizi.
La fonte e l'origine di ogni realtà, dal punto di vista assoluto come da quello pratico, è, quindi, soggettiva, è noi stessi. Come esseri pensanti forniti di reattività emozionale, diamo ciò che ci sembra essere un grado alquanto più elevato di realtà a tutte quelle cose che scegliamo e rileviamo e a cui ci volgiamo con volontà.
Nella profondità dei nostri cuori esiste un angolino nel quale il mistero ultimo delle cose lavora molto tristemente.
Tutta la mia educazione tende a persuadermi che il mondo della nostra presente coscienza è solo uno fra i tanti mondi di coscienza esistenti.
Tutti i nostri ideali scientifici e filosofici sono altari a dei sconosciuti.
Una pura emozione umana senza corpo è la non-entità.
Agisci come se quel che fai facesse la differenza. La fa.
Credo che la prova dell'esistenza di Dio risieda principalmente in una profonda esperienza personale.
Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
Il genio è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto.
Il più profondo principio della natura umana è il disperato bisogno di essere apprezzati.
Il recedere da una pretesa è un sollievo tanto grande quanto il vederla soddisfatta.
L'arte di essere saggi è l'arte di capire a cosa si può passar sopra.
Non aver paura della vita. Credi invece che la vita sia davvero degna di essere vissuta, e il tuo crederci aiuterà a rendere ciò una verità.
Non c'è nulla di così faticoso come sostenere l'eterno peso di un compito non concluso.
Ovunque ti trovi, è il tuo amico a costruire il tuo mondo.
Il medesimo soggetto esterno può suggerire l'una o l'altra delle molte realtà esterne che già siano state una volta associate con esso, perché, nell'alternarsi delle nostre esperienze esterne, siamo esposti di continuo a incontrare un'identica cosa accompagnata da differenti concomitanti.
Per essere un buon filosofo tutto ciò che è necessario è odiare il modo di ragionare degli altri.
Per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio.
Quando due persone si incontrano ci sono in realtà sei presone presenti: c'è ogni uomo come egli si vede, ogni uomo come l'altro lo vede, e ogni uomo come egli è in realtà.
Siamo felici perché sorridiamo e non viceversa.
Tessiamo noi stessi il nostro destino, buono o cattivo, e il lavoro fatto non si può più disfare: nulla di ciò che facciamo viene mai cancellato.
L'essere umano più miserabile del mondo è quello in cui la sola cosa abituale è l'indecisione.
L'uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa.
La nostra fede è fede nella fede di qualcun altro, e questo è il caso soprattutto delle cose più importanti.
Mentre una parte di ciò che noi percepiamo viene dagli oggetti che ci stanno dinanzi, attraverso i nostri organi di senso, un'altra parte, ed è possibile sia la parte maggiore, proviene sempre dal nostro cervello.
Noi consideriamo il mondo i cui oggetti non sono interessanti né importanti, e li stigmatizziamo come irreali.