Pittore Olandese
(Zundert 1853 - Auvers sur Oise 1890)
Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono.
Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose.
Non bisogna giudicare il buon Dio da questo mondo perché è uno schizzo che gli è venuto male.
Ciò che desidero, è che tutto sia circolare e che non ci sia, per così dire, né inizio né fine nella forma, ma che essa dia, invece, l'idea di un insieme armonioso, quello della vita.
Che cosa splendida è l'acquarello per esprimere l'atmosfera e la distanza, cosicché i personaggi sono come circondati dall'aria e sembrano poterla respirare.
Non c'è bisogno che un artista sia un prete o un fabbriciere, ma certo egli deve avere un cuore affettuoso per gli altri uomini.
Soffrire senza lamentarsi è l'unica lezione da imparare in questa vita.
L'amore è eterno: può cambiarne l'aspetto, ma non l'essenza.
La natura è il miglior modo per comprendere l'arte; i pittori ci insegnano a vedere.
Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c'è qualcosa che non c'è nelle cattedrali.
L'arte è gelosa bisogna lavorare a lungo e duramente per afferrarne l'essenza.
Io sono un uomo istintivo, capace di fare cose più o meno insensate, delle quali mi accade più tardi di pentirmi.
Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.
Non sono avventuriero per scelta, ma per destino.
Bisogna aver sempre presente la meta da raggiungere e che la vittoria ottenuta dopo un'intera vita di laboriosa fatica vale più di un facile successo.
Cos'è disegnare? Come ci si arriva? È l'atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può.
Così il pennello sta alle mie dita come l'archetto al violino e assolutamente per mio piacere.
L'uomo è uno straniero sulla terra e la sua vita un viaggio scosso dalle tempeste.
Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?
Se qualcosa parla in te per dirti non sei pittore, ebbene in questo caso vecchio mio: dipingi! E questa voce tacerà. Ma tacerà solo se dipingi.
Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari.
Chiunque viva sinceramente e affronti senza piegarsi dolori e delusioni è assai più degno di chi ha sempre avuto il vento favorevole, non conoscendo altro che una relativa prosperità.
Siamo tanto attaccati a questa vecchia vita perché accanto ai momenti di tristezza, abbiamo anche momenti di gioia in cui anima e cuore esultano, come l'allodola che non può fare a meno di cantare al mattino, anche se l'anima talvolta trema in noi, piena di timori.
La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore.