Attrice Italiana
(Roma, 20 Settembre 1934)
Ogni donna può figurare al meglio se sta bene dentro la propria pelle. Non centrano i vestiti ed il trucco, ma come si brilla.
Tutto quello che vedete, lo devo agli spaghetti.
Io vinco perché, come diceva sempre De Sica, sono una natura vincente.
Il sex-appeal è al cinquanta per cento quello che hai e al cinquanta per cento quello che gli altri pensano che tu abbia.
Il problema della guerra e della pace sarà radicalmente diverso il giorno in cui le donne contribuiranno con lo stesso peso dell'uomo alle sorti del genere umano. Le madri e le mogli hanno una sola risposta a questo problema: la pace.
C'è una fonte della giovinezza: è nella tua mente, nei tuoi talenti, nella creatività che porti nella vita. Quando impari ad attingere a questa sorgente, avrai davvero sconfitto l'età.
Non capisco le persone che si nascondono dal loro passato: ogni evento che hai vissuto ti aiuta ad essere la persona che sei oggi.
La bellezza è come ci si sente dentro, e si riflette negli occhi.
Una volta ho odiato Meryl Streep perché era stata scelta da Clint Eastwood per "I ponti di Madison County". Ma come, mi chiedevo, hanno preso un'attrice che fa l'italiana imitando me! E non me?
Il vestito di una donna dovrebbe essere come un reticolato; servire allo scopo ma non ostruire la visuale.
Fare l'attrice è come andare in guerra. Bisogna avere determinazione, scansare tanti pericoli.
Non sono mai appartenuta al mondo cinematografico di Fellini io e mio marito Carlo Ponti avevamo dei progetti con lui, ma a volte le cose non riescono, cosa che mi dispiace molto.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.
Una donna che sa fare la pasta a regola d'arte ha un prestigio che resiste anche oggi a qualsiasi altro richiamo dei tempi.
Non sono italiana , sono napoletana! È un' altra cosa!
Io e mia madre non avevamo molti soldi. Erano tempi difficili. Incontrai Totò e in dialetto napoletano mi disse: tu muori di fame? Io gli risposi: Non proprio, ma mangerei qualcosa volentieri. Totò mi portò al bar, mi fece mangiare e mi regalò centomila lire. Ne avevo proprio bisogno.