Cantautore Italiano
(Crotone 1950 - Roma 1981)
Ci sono persone pagate per dare notizie, altre per tenerle nascoste, altre per falsarle. Io non sono pagato per far niente di tutto questo.
C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni!
Guardate che le canzoni non sono testi politici e io non faccio comizi. Questo è uno sfottò. Insomma, per me "Nuntereggae Più" è la canzone più leggera che ho mai fatto.
Si dice che in America tutto è ricco, tutto è nuovo, puoi salire in teleferica sui grattacieli e farti un uovo; io invece cerco il rock'n'roll al bar e nel metrò, cerco una bandiera diversa, senza sangue, sempre tersa.
Cerco di scrivere canzoni ispirandomi ai discorsi che si possono fare sui tram, in mezzo alla gente, dove ti rendi subito conto dell'andazzo sociale. Non voglio dare insegnamenti, voglio soltanto fare il cronista.
Mi dicono alla radio statti calmo statti buono non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo ma io con la mia guerra voglio andare sempre avanti e costi quel che costi la vincerò non ci son santi.
Si rischia il qualunquismo quando uno attribuisce ad una canzone l'effetto di un comizio politico non quando pensa di scrivere una canzone da ore liete, evasiva. Le mie sono canzoni d'amore per la società.
Se per popolare si intende vicino alla gente in modo che possano riconoscermi in loro come amico, si sono popolare!
Il festival resta una passerella e come tutte le passerelle ti offre tre minuti per fare un discorso che normalmente fai in uno spettacolo di due ore. Così devi trovare un sistema. Da parte mia, ho scelto la strada del paradosso un po' alla Carmelo Bene. Penso che Luigi Tenco dieci anni fa sia morto di noia perché da ventotto anni Sanremo è sempre uguale, perché non c'è la buona intenzione di cambiarlo davvero.
Sognare la vita, vivere un sogno, cantare per non vivere niente.
Me sembra de sta' all'ippodromo de le Capannelle! Ma fateme capi'... So' un cavallo vincente o piazzato?
Nei momenti di claustrofobia, quando mi assale la noiosa apatia, mi accorgo di avere un'ombra davanti alla mia.
Beati i bulli di quartiere perché non sanno quello che fanno ed i parlamentari ladri che sicuramente lo sanno.
Gianna è una ragazza, una quindicenne che si pone un grave problema, cioè, dice "Che faccio, mi politicizzo subito o aspetto di diventare prima donna e poi lo faccio?" Ecco, alla fine questa dura lotta non si risolve assolutamente perché fa tutte e due le cose insieme.
Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia che ce l'ha con me.
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