Regista, Sceneggiatore, Attore e Produttore Cinematografico
(Knoxville 27 Marzo 1963)
Per Pulp Fiction presi molto da cose vissute crescendo in un quartiere poco raccomandabile di Los Angeles come la South Bay. Ho visto e ascoltato parlare gente così e li ho mescolati con la mia immaginazione.
So che non raggiungerò mai il livello della sequenza finale de Il buono, il brutto, il cattivo, che è perfetta: ci proverò, ma non credo ci riuscirò mai. Però sognare è legittimo.
Non credo di predicare alcun tipo di morale né di diffondere un messaggio in particolare, ma, con tutta la ferocia dei miei film, io penso che comunque si arrivi a una conclusione morale.
Quello che tento sempre di fare è di usare le strutture che vedo nei romanzi e applicarle al cinema.
La violenza fa parte di questo mondo e io sono attratto dall'irrompere della violenza nella vita reale.
Per me la violenza è un soggetto del tutto estetico. Dire che non ti piace la violenza al cinema è come dire che al cinema non ti piacciono le scene di ballo.
Se un film d'azione funziona veramente, lo spettatore dovrebbe volere vestirsi come il suo eroe.
Se a una ragazza piace sedere in terza fila al cinema è una cosa fantastica. Potrei pensare a una relazione seria con lei, potrebbe essere l'inizio di una storia molto lunga.
Il cinema italiano odierno mi deprime. Lei forse vedrà più film italiani di me, ma quelli che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutti uguali. Non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali.
Se lo chiedete a mia madre, lei vi dirà che il mio programma televisivo preferito in assoluto era "Batman", ne ero ossessionato.
I miei film abitano in due mondi differenti. Uno è l'universo del Quentin di Pulp Fiction e Jackie Brown, esagerati ma più o meno realistici. L'altro è l'universo del Film.
Da ragazzino sognavo o di fare l'attore o di fare il rapinatore. La rapina come gesto agonistico mi affascina. Nel cinema, beninteso.
A Hollywood puoi venire da qualsiasi posto, non hai bisogno di un diploma. Nessun diploma mi ha fatto avere un ingaggio come attore o uno come regista. A loro non interessa chi sei e da dove vieni: devi riuscire ad avere il primo lavoro, è dura ma allora sei sulla buona strada. Il resto sta a te, qualunque cosa hai da offrire.
Non mi interessa fare cartoni animati, ma rendere autentica la violenza.