Politico Italiano
(20 Aprile 1949)
Bersani è un leader autorevole, determinato a costruire un partito e un gruppo dirigente, dopo che si è pensato troppo a lungo che bastasse demolire ciò che c'era per costruire il nuovo.
Noi abbiamo una forma democratica della leadership: i leader possono cambiare. Mentre la destra italiana da sedici anni è sotto il comando imperituro di Berlusconi.
Le bugie hanno le gambe corte, anche se portano i tacchi.
Una delle ragioni per le quali io posso risultare ostico persino ad una parte dell'elettorato di sinistra è che io faccio sempre politica, anche in campagna elettorale.
Questo autolesionismo è la conferma di ciò che penso da anni. La sinistra di per sé è un male. Soltanto l'esistenza della destra rende questo male sopportabile.
I giornali italiani non sono tanto dannosi quanto irrilevanti. Il confronto con i giornali stranieri è umiliante. Quelli si occupano di cose serie mentre da noi si stampano solo cazzate. Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo.
La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all' origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono.
Nichi Vendola è l' unico in grado di rilanciare un'idea di sinistra in chiave moderna, gli altri mi sembrano troppo disorientati.
A Berlusconi piace incontrare Bertinotti, così può dire che c'è il pericolo comunista.
È da temersi che la Chiesa ceda alla tentazione del potere e che il peso politico dei cattolici si indirizzi da una parte per ottenere in cambio la tutela giuridica di principi e valori, come aborto o fecondazione, perché diventino leggi imposte a tutti colpendo la laicità dello Stato.
Se si pensa che anche il centrosinistra debba avere un proprietario, ci si sbaglia. Siamo un'associazione libera.
Siamo tutti d' accordo sul superamento delle alleanze come ammucchiate di tutti contro qualcuno, il che non vuol dire isolamento. Ora si tratta di farle sulla condivisione dei programmi.
Io sono un uomo di sinistra ragionevole che cerca di impegnarsi per il bene del Paese.
Il Paese è pervaso da una passione triste. L'unico che si è dipinto un sorriso in faccia è il Cavaliere, ma lui com'è noto vive in un'altra dimensione che non ha niente a che vedere con la realtà.
È impensabile che il dottor Berlusconi entri in politica. Deve occuparsi dei suoi debiti. Stia fermo, tanto prenderebbe pochi voti. Non siamo mica in Brasile!
Inciucio è una brutta parola che non mi piace. E' stata usata dal giornalista che mi intervistato e io ho detto, anzi lo ripeto polemicamente, che ciò che viene chiamato inciucio a volte invece è un compromesso che può essere utile per il Paese.
La Lega c'entra moltissimo con la sinistra, non è una bestemmia. Tra la Lega e la sinistra c'è forte contiguità sociale. Il maggior partito operaio del Nord è la Lega, piaccia o non piaccia.