Giuseppe Mazzini - Aforismi e Frasi Celebri

Aforismi e Frasi Celebri
Politico, Filosofo e Giornalista Italiano
(1805 - 1872)

La Vita è Missione; e quindi il Dovere è la sua legge suprema.

La disperazione e l'ateismo sono la stessa cosa.

La patria è la fede nella patria.

Oggi ciò che importa anzitutto è moralizzare l'Italia.

L'equilibrio conducente alla pace, la così detta bilancia dei poteri, è menzogna inefficace, se non è bilancia, equilibrio di giustizia.

Amate i figli che la Provvidenza vi manda; ma amateli di vero, profondo, severo amore; non dell'amore snervato, irragionevole, cieco, ch'è egoismo per voi, rovina per essi.

Il mondo non è uno Spettacolo, è una arena di battaglia.

I popoli imparano più da una sconfitta, che non i re dal trionfo.

Due gioie concesse Iddio agli uomini liberi sulla terra: il plauso dei buoni, e la bestemmia dei tristi!

Ah! come poco indovinano gli uomini le condizioni dell'anima altrui, se non la illuminano, ed è raro, coi getti d'un amore profondo!

La vita d'un'anima è sacra, in ogni suo periodo: nel periodo terreno come negli altri che seguiranno.

La Famiglia è concetto di Dio, non vostro. Potenza umana non può sopprimerla. Come la Patria, più assai che la Patria, la Famiglia è un elemento della vita.

Amate, rispettate la donna. Non cercate in essa solamente un conforto, ma una forza, una ispirazione, un raddoppiamento delle vostre facoltà intellettuali e morali.

A parole chiare, risposta chiara. Non cederemo. Noi siamo forti e ostinati. Abbiamo per noi l'istinto della gioventù, del popolo d'Italia.

L'educazione è il pane dell'anima. Come la vita fisica, organica, non può crescere e svolgersi senza alimenti, così la vita morale, intellettuale, ha bisogno per ampliarsi e manifestarsi, delle influenze esterne e d'assimilarsi parte almeno delle idee, degli effetti, delle altrui tendenze.
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Vogliamo la patria, la patria una e rapidamente. Possiamo cedere su tutto; su questo no. Potete, sapete darcela?

L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male a seconda delle intenzioni colle quali s'adopra: consacrata al progresso di tutti, è mezzo di incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela.

La coscienza dell'umanità è suprema su tutti i governi: essi devono esserne interpreti, o non sono legittimi.

Vogliamo la patria; e le circolari ministeriali non c'impediranno di procacciarcela. Esse possono, urtando di fronte l'irresistibile tendenza italiana e oltraggiando immeritamente i partiti, oggi in virtù dell'intento, concordi, travolgere il paese nell'anarchia: non possono mutare ciò che Dio e il popolo vogliono.

Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide, come potete aver patria? La patria è la casa dell'uomo, non dello schiavo.

Voi sapete che proclamata l'unità monarchica d'Italia, taluni fra noi riprenderanno le vie dell'esilio, gli altri quelle della solitudine. Riparto di gloria? Non la speriamo. Nelle imprese alle quali noi lavoriamo, i nostri nomi si celano studiosamente, da noi medesimi. Lasciateci salvar l'Italia: scriveremo che voi l'avete salvata. Lasciateci fare.

Diremo, come un tempo, clandestinamente il vero all'Italia, che finirà per intenderlo. Potete imprigionare taluni fra noi: sorgeranno altri a continuare l'opera nostra. Quando il tempo è maturo pel compimento d'una missione, Dio suscita dalla prigione o dalla sepoltura d'un uomo un altr'uomo più potente di lui.