Psicoanalista e
Sociologo Tedesco
(1900 - 1980)
L'amore immaturo
dice: "Ti amo perché ho bisogno di te". Il vero amore dice: "Ho
bisogno di te perché ti amo".
Morire è tremendo,
ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
Paradossalmente,
la capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d'amare.
Gli uomini moderni
vivono sotto l'illusione di sapere quello che vogliono, mentre effettivamente
vogliono quello che suppongono di volere.
Il compito
principale di un uomo è dare origine a se stesso, trasformandosi in
tutto ciò che è in grado di essere. Il risultato di tali sforzi sarà la sua
personalità.
Solo chi ha fede
in se stesso può essere fedele agli altri.
Nell'amore si
compie il paradosso di due esseri che diventano uno pur restando in due.
Dobbiamo
prefiggerci come scopo, non di raggiungere la sicurezza, ma di riuscire a
sopportare la mancanza di sicurezza.
Il nostro mondo ha
per noi senso, e noi ci sentiamo certi delle nostre idee, grazie al consenso di
coloro che ci circondano.
Rispetto significa
desiderare che l'altro cresca e si sviluppi per quello che è.
Il rivoluzionario
che ha avuto successo è un uomo di stato, quello che non ha
avuto successo è un criminale.
La maggior parte
della pubblicità non fa tanto appello alla ragione quanto
all'emozione.
La conoscenza ha
inizio con la demolizione delle illusioni.
Non è ricco colui
che ha molto ma colui che dà molto. Chi è capace di dare se stesso è veramente
ricco.
Nell'arte di
vivere, l'uomo è insieme l'artista e l'oggetto della sua arte; lo scultore è il
marmo, il medico è il paziente.
Il compito
principale nella vita di un uomo è di dare alla luce se stesso.
Lo scopo del
sadismo è quello di trasformare un uomo da qualcosa di animato in qualcosa di
inanimato, finché per mezzo di un completo e assoluto controllo si perde una
essenziale qualità della vita: la libertà.
Nel diciannovesimo
secolo il problema era che Dio è morto; nel ventesimo secolo il
problema è che l'uomo è morto.
É inutile cercare
chi ti completi, nessuno completa nessuno, devi essere completo da solo per
poter esser felice.
Il mio centro è
dentro di me.
L'uomo è
l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza è un problema che deve
risolvere.
L'uomo è l'unico
animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere.
La
razionalizzazione non è uno strumento per penetrare la realtà, ma un tentativo
a posteriori di armonizzare i propri desideri con la realtà esistente.
Il Don Giovanni è
colui che ha bisogno di provare la sua virilità fisica perché è insicuro della
sua virilità di carattere.
L'atto sessuale,
senza amore, non riempie mai il baratro che divide due umane creature.
Chi ama davvero
ama il mondo intero, non soltanto un individuo particolare.
La felicità
dell'uomo moderno: guardare le vetrine e comprare tutto quello che può permettersi,
in contanti o a rate.
Nella nostra
civiltà l'educazione troppo spesso produce l'eliminazione della spontaneità.
Nella nostra
società le emozioni in generale vengono scoraggiate.
Quanto maggiore è
l'integrazione della personalità dell'individuo, e quanto maggiore è quindi la
limpidezza verso se stesso, tanto più grande è la sua forza.
Il «conosci te
stesso» resta uno dei comandamenti fondamentali, che mirano a creare la base
della forza e della felicità dell'uomo.
Tutti i veri
ideali hanno un elemento in comune: esprimono il desiderio di qualche cosa che
non è ancora realizzato, ma che è desiderabile ai fini dello sviluppo e della
felicità dell'individuo.
Abbiamo visto che
l'intenso desiderio di una attività incessante era radicato nella solitudine e
nell'ansietà.
Le azioni libere
(o spontanee) sono sempre fenomeni di abbondanza.
La questione
decisiva non è quel che si pensa, ma in che modo lo si pensa. Il pensiero che è
frutto della riflessione attiva, è sempre nuovo ed originale.
L'atto di
disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
L'uomo moderno,
liberato dalle costrizioni della società preindividualistica, che al
tempo stesso gli dava sicurezza e lo limitava, non ha raggiunto la libertà nel
senso positivo di realizzazione del proprio essere: cioè di espressione delle
sue potenzialità intellettuali emotive e sensuali. Pur avendogli portato
indipendenza e razionalità, la libertà lo ha reso isolato e,
pertanto, ansioso e impotente.
Se le qualità che
uno ha, non servono, egli non ne possiede alcuna.
In realtà non c'è
nulla di più accattivante e convincente della spontaneità, sia che la si trovi
nel bambino, o nell'artista, sia che la si trovi in quegli individui che non
rientrano per età o professione in questi due gruppi.
La libertà
positiva consiste nell'attività spontanea della personalità totale.
Rinunciare alla
spontaneità e all'individualità significa soffocare la vita.
In ogni attività
spontanea l'individuo abbraccia il mondo. Non solo il suo io individuale resta
intatto, ma si rafforza e si consolida. Infatti l'io è tanto forte quanto
attivo.
Solo le qualità
che sorgono dalla nostra attività spontanea danno forza all'io e formano per
tanto la base della sua integrità.
Se l'individuo
realizza il suo io mediante l'attività spontanea, e in questo modo si mette in
rapporto con il mondo, cessa di essere un atomo isolato; sia lui che diventano
parti di un tutto organico; egli occupa il suo giusto posto, e così i dubbi su
se stesso e sul significato della vita; quando egli riesce a vivere non in modo
coatto, né da un automa, ma spontaneamente, essi scompaiono.
Affermare che
l'uomo non deve essere soggetto a qualche cosa di superiore a lui non significa
negare la dignità degli ideali. Ci costringe però ad un'analisi critica di che
cosa è un ideale.
Oggigiorno si dà
di solito per scontato che un ideale è un qualsiasi fine il cui perseguimento
non implichi un guadagno materiale, una qualsiasi cosa per la quale una persona
sia pronta a sacrificare dei fini egoistici. Questo è un concetto puramente
psicologico, e anzi relativistico, dell'ideale.
L'incapacità di
agire spontaneamente, di esprimere quel che veramente si sente e si pensa, e la
conseguente necessità di presentare uno pseudo io agli altri e a se stessi,
sono la radice del sentimento di inferiorità e di debolezza.