Atleta Giamaicano
(21 Agosto 1986)
Dove posso
arrivare? Non lo so, ma ci provo sempre.
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Da noi correre è una questione di cultura, come in Kenya per il mezzofondo. Da ragazzini voi sognate di diventare calciatori, noi sprinter.
Da noi correre è una questione di cultura, come in Kenya per il mezzofondo. Da ragazzini voi sognate di diventare calciatori, noi sprinter.
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Posso fare tutto
ciò che mi pare, però ho anche molte più responsabilità. Ci sono tanti ragazzi
che mi seguono. Devo stare molto attento.
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Quando mi presento in una competizione come questa non penso
mai che posso perdere, ma se dovesse succedere non sarebbe la fine del mondo.
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Faccio una cosa
molto bene, ma il talento non basta. E' il primo insegnamento che mi ha
trasmesso il coach. Puoi aver talento, ma se non lavori duramente non diventi
un campione.
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Il trucco per battere i record? Non pensarci affatto,
correre e basta, il più veloce possibile.
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Il mio gesto di esultanza è un passo di danza giamaicano che ho personalizzato. Significa "To the world", dalla Giamaica a tutto il mondo. E' venuto per caso però ha attecchito: ho visto anche dei bambini giapponesi che lo facevano.
Il mio gesto di esultanza è un passo di danza giamaicano che ho personalizzato. Significa "To the world", dalla Giamaica a tutto il mondo. E' venuto per caso però ha attecchito: ho visto anche dei bambini giapponesi che lo facevano.
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Voglio scusarmi con tutto il popolo giamaicano se ho dato
l’impressione di voler dire che tutti i giovani fumano marijuana. Mi
piacerebbe anche raccomandare a tutti i talenti emergenti di stare
lontano da ogni tipo di droga.
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Avevo forse 15
anni quando a scuola un bulletto, più grande di me di due o tre anni, mi sfida.
Vincere una corsa è un gran vanto. Per molto tempo lo evito, ma alla fine cedo.
Tutta la scuola è lì a guardarci. Lui scatta in anticipo e prende un bel
vantaggio: a 20 metri dal traguardo si volta per sfottermi ed è lì che io lo
supero. Da allora mi ha lasciato stare. Senza la corsa avremmo fatto a botte e
le avrei prese.
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Anche se ho ammesso di aver provato la marijuana da
giovanissimo, non l’ho mai fumata quando ho gareggiato.
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Il mio rientro in
Giamaica dalle Olimpiadi di Pechino è un'esperienza che non dimenticherò mai.
Esco dall'aereo e vedo tutte quelle persone che mi aspettano sotto la pioggia,
e invocano il mio nome. C'erano tutti: il primo ministro, il capo
dell'opposizione... Tutti. E poi balli e canti... Stupendo.
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I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro
olimpico resta per sempre.
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Avrei bisogno di
un paio d'anni di allenamento specifico per diventare realmente competitivo nel
salto in lungo. Io sono uno sprinter. Con il salto non ho feeling e dovrei
trovare un coach specializzato, mentre io sono felicissimo di allenarmi con
Glen Mills.
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Il segreto per arrivare a questi risultati è venire qui ed
essere rilassati, tranquilli: io volevo fare qualcosa, ero rilassato e
tranquillo e l'ho fatto.
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Il mio tempo sui
100 metri era previsto da fisici e statistici americani per il 2030. Sono in
anticipo di 22 anni? Bene, non mi pongo limiti.
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Non ho idea di
quante calorie giornaliere abbia bisogno. La maggior parte degli atleti non
mangia come me, ma la mia dieta prevede tutto ciò che mi pare.
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Sono pulito. Può venire in Giamaica quando vuole e
assicurarsi personalmente di quanto siano duri i nostri allenamenti.
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