Politico
(3 Dicembre 1955)
Segno Zodiacale Sagittario
Al Cavaliere dico che anche il Milan è campione del mondo,
ma a volte perde contro l'Empoli.
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Oriana Fallaci è stata la più grande
giornalista italiana dell'ultimo secolo. Una donna straordinaria, una scomoda
testimone dell'Occidente e dei suoi valori, uno spirito critico implacabile di
fronte alle nostre troppe timidezze e pavidità. I suoi scritti dovranno ancora
per lungo tempo essere motivo di riflessione per tutti noi.
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La
maggioranza e l'opposizione sono chiamate a rendere più forte la Repubblica
italiana nata da una lotta di liberazione di cui ormai oggi tutti riconoscono
il valore fondante della nostra democrazia e della nostra libertà.
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Io non ho niente da nascondere. Sì, sono stato in un prato
sui colli bolognesi, una sera i miei amici fumavano uno spinello, m'hanno detto
ne vuoi? No, Giovanardi non c'era... Era una sera d'estate
dopo il liceo classico. Che volete che vi dica.... l'ho fatto.
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Per il Paese l'immagine è un punto determinante, ovunque nel
mondo l'Italia è
simbolo di qualità, di originalità, di gusto. Il rischio più grave? Banalizzare
o volgarizzare l'origine italiana. Basta con il vezzo del cinismo ai danni del
nostro Paese!
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Noi, al contrario della sinistra, dobbiamo vincere le
elezioni. La sinistra o le vince o le vince a tavolino con i ribaltoni o con
l'intervento del potere giudiziario che il più delle volte interviene a
fiancheggiarla.
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La vera anomalia italiana non è Berlusconi,
ma che Forlani sia
ai servizi sociali e D'Alema a
palazzo Chigi. Rispetto a questo, la proprietà di Mediaset è un piccolo e
trascurabile dettaglio.
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Se Berlusconi dovesse
morire Travaglio resterebbe disoccupato.
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Oggi il nucleare è sicuro, gli italiani pagano il doppio di
energia, il nostro Paese è purtroppo uno di quelli che non riesce a
modernizzarsi in Europa. Facemmo una scelta scellerata venti anni fa con quel
referendum sull'onda dell'emotività di Chernobyl, ma oggi c'è bisogno di
ritornare sulla strada del nucleare.
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La prima Repubblica non è stata uccisa dai giudici di Mani
Pulite. Era già morta molto prima, quando si era chiusa in una difesa cieca
della propria classe politica. Nel clima tempestoso di questi giorni una difesa
assoluta e corporativa di tutto e di tutti ci metterà, prima o poi, in una
situazione insostenibile nei confronti dell'opinione pubblica.
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Un ex Presidente del Consiglio, un amico di molti di noi,
nei giorni scorsi ha detto: «È giusto, buono, il Governo
Monti, ma nasce sulla sconfitta della politica». Mi permetto di
correggerlo. Io penso che la sconfitta della politica sia costituita dai
Governi che, dopo avere suscitato tante aspettative nella gente durante la
campagna elettorale, le deludono nel corso del loro operato. Lì nasce la
sconfitta della politica, lì vi è la delegittimazione della politica. Questa è
la nostra vera sconfitta e questo, purtroppo, è capitato in passato troppo
spesso.
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Berlusconi tratta gli alleati come un
padrone del Settecento trattava gli schiavi.
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Non ci credevo più. Non credevo più a Berlusconi.
Non credo più che possa essere utile all'Italia.
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Sono stanco di ascoltare gli stessi slogan, le medesime
promesse vane, la solita litania di numeri, di spese miliardarie senza
coperture, di frasi pensate per compiacere la gente anziché dirle la verità.
Dalla politica ho
avuto moltissimo. Perché dovrei ingaggiare una battaglia al fianco di una
persona in cui non credo più?
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Strumentalizzare la Chiesa è da
mentecatti. Ed è l'ultima cosa che farei, in questo momento della mia vita
politica.
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