Drammaturgo, Attore, Blogger, Scenografo
(24 Marzo 1926)
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima
risata è una festa. Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che
buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa
pericoloso.
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Se siete in crisi, vi sbattete in ginocchio e pregate il
Signore, i santi e la Madonna
che vi vengano a tirar fuori. Noi atei, al contrario, non
ci possiamo attaccare a nessun Santissimo. Per le nostre colpe dobbiamo
rivolgerci solo alla nostra coscienza.
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Carmelo Bene è un grande uomo di teatro che, come
tutti gli uomini di teatro che contano, ha rotto con le tradizioni. È uno che
ha sorpreso, che ha messo a disagio gli schemi, soprattutto, e la gente
schematica riguardo al teatro.
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Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi
tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.
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Non dobbiamo permettere ai politici di agire senza
controllo, e visto che non ci danno gli spazi per esercitare questo controllo,
dobbiamo prenderceli.
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Tu bada ben – dice quasi a sé stesso Machiavelli negli
scritti di governo – che l'aver in le tue mani il potere della Repubblica e il
plauso di chi crede che si possa governare senza inganno non ti è bastante,
poiché non è tanto la novità che conta, ma produrre il nuovo.
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Siamo veramente in una nazione orrenda, io spero che sia
soltanto un sogno, un orrendo sogno che stiamo facendo tutti quanti. Dobbiamo farci capire, e soprattutto far intendere che siamo scocciati al
limite e che così non accettiamo si vada avanti.
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Si sa, Eduardo De Filippo non amava gli attori. Ma con Franca
e con me scattò subito la simpatia. Forse perché, come noi, era un attore
anomalo, mai devoto alle istituzioni, impegnato sul nostro stesso fronte. Così,
senza esitare, firmò tutte le petizioni di "Soccorso Rosso" a favore
dei detenuti politici.
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Il caso di Luttazzi,
uno che la satira la fa senza sconti, è illuminante: cacciato su due piedi.
Colpirne uno per educarne cento.
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La vita è una meravigliosa occasione fugace da
acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.
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Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di
controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare,
verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti
fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.
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Sarò un sentimentale, certo ci vuole il pelo sullo
stomaco per fare i politici. Bisogna essere grossieri, bisogna andare a piedi
giunti. Però attento un po' a fare il prete col prete. Un vecchio proverbio
delle mie parti dice: "chi fa il prete col prete diventa monaca, cioè lo
prende in quel posto".
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La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello
scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune... anzi, è più
vero... o almeno, più credibile.
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Come diceva Orson Welles, per avere materiale
sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.
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In tutta la mia vita non ho mai
scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i
miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in
forse le opinioni,
di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste. Tutto il resto, la bellezza per
la bellezza, non mi interessa.
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Il movimento che vuole creare Beppe Grillo è di coscienza, non vuole fare
un partito. Per questo ho sentito Beppe al telefono per esprimergli la mia
solidarietà. Con Grillo tante volte ho recitato in situazioni di lotta, salendo
sul palco davanti a 8 o 10 mila persone. Condivido tutto quello che dice.
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È risaputo che chi usa la fantasia per trasgredire
la legge ne preserva sempre una certa quantità per il piacere proprio e degli
amici più intimi.
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Il nostro teatro, dunque a differenza di quello di Pirandello o
di Cecov, non è un teatro borghese, un teatro di
personaggi che si raccontano le proprie storie, i propri umori, che poi sono le
chiavi di conflitto meccaniche. Ci siamo sempre preoccupati di riprendere,
invece, un'altra chiave, la chiave della situazione.
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Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano
che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l'autore. Gli
attori dicono: tu sei un autore che fa l'attore. Nessuno mi vuole nella sua
categoria. Mi tollerano solo gli scenografi.
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