Scrittore, Giornalista,
Politico, Poeta e Sceneggiatore Italiano
(1921 - 1989)
Non penso che la
politica sia poi granché, la considero più che altro un'attività mediocre
riservata ai mediocri.
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Un orologio che va
male non segna mai l'ora esatta, un orologio fermo la segna due volte al
giorno.
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Ad un certo punto
della vita non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire è l'ultima
speranza.
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Non si arriverà mai
a niente di perfetto, di giusto e di affatto libero, in materia di
organizzazione politica e sociale, ma che occorra vivere e lottare come se si
fosse convinti di arrivarci.
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Il compromesso
storico non è stato altri che perpetrare la corruzione democristiana con il
rigore comunista.
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La Sicilia, forse
l'Italia intera, è fatta di tanti personaggi simpatici cui bisognerebbe
tagliare la testa.
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Tutti i nodi
vengono al pettine, quando c'è il pettine.
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Quando c'è in giro
tanta pietà per gli animali, pochissima ne resta per l'uomo.
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Non c’è luogo
profondo che l’intelligenza non possa rendere superficiale.
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La sicurezza del
potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.
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Se io esco di casa
per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi
trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette
imbecilli che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni sull'umanità,
sul governo, sull'amministrazione municipale, su Moravia.
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Sa che penso? Che
la chiesa cattolica stia registrando oggi il suo più grande trionfo: l'uomo
odia finalmente la donna.
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Un'idea morta
produce più fanatismo di un'idea viva; anzi, soltanto quella morta ne produce.
Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.
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Il cretino di
sinistra ha una spiccata tendenza verso tutto ciò che è difficile. Crede che la
difficoltà sia profondità.
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Si è così
profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità,
si è sprofondati. Soltanto l'intelligenza, l'intelligenza che è anche
leggerezza, che sa essere leggera, può sperare di risalire alla superficialità,
alla banalità.
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Il sistema
consente di arrivare al potere col disprezzo; ma è l'iniquità, l'esercizio
dell'iniquità, che lo legittima.
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È una cosa
talmente semplice fare all'amore... È come aver sete e bere. Non c'è niente di
più semplice che aver sete e bere; essere soddisfatti nel bere e nell'aver
bevuto; non aver più sete. Semplicissimo.
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Noi siamo quel che
facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se
giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla
disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni,
non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.
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E’ ormai difficile
trovare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un
cretino.
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Non ho mai avuto
inclinazione per aiutare i vivi, cioè gli assassini, e ho sempre pensato che le
carceri siano un più concreto purgatorio.
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