Politico e Undicesimo Presidente della Repubblica Italiana
(29 Giugno 1925)
Serve una nuova generazione di leader che abbia visione e
coraggio per portare avanti l'integrazione di cui abbiamo assoluto bisogno.
Questa generazione di leader non può nascere per miracolo ma solo grazie ad una
vasta mobilitazione della società civile e politica.
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Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il
giornalista non è cieco vede anche le luci.
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La nostra unità richiede pluralismo, sussidiarietà. Questo
vale per l'Italia e anche per l'Europa.
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Gli italiani sono consapevoli dell'impegno e della
straordinaria dedizione che De Gasperi offrì, in anni difficili, alla nascita
delle istituzioni della Repubblica, al consolidamento della democrazia dopo il
ventennio fascista, al recupero del prestigio e della dignità della Nazione
nella comunità internazionale.
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Il compagno Giolitti ha il diritto di esprimere le proprie
opinioni, ma io ho quello di aspramente combattere le sue posizioni.
L'intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l'Ungheria
cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo.
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Le misure rivolte a ridurre la povertà e quelle contro
l'esclusione sociale devono andare di pari passo.
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Celebrare il 150º Anniversario dell'Unità d'Italia significa
diverse cose: significa verificare da dove veniamo, ma anche dove siamo
arrivati e dove andiamo.
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Si può considerare penoso che da qualunque parte, nel Sud e
nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell'unità,
negando il salto di qualità che l'Italia tutta, unendosi, fece verso l'ingresso
a vele spiegate nell'Europa moderna.
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Le differenze in termini di origini etniche, religiose e
culturali sono aumentate. Il rischio che queste differenze si traducano in un
fattore di esclusione è sempre presente ed è aggravato dal diffondersi di una
retorica pubblica che non esita, anche in Italia, ad incorporare accenti di
intolleranza o xenofobia.
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Mi muove in questo momento il sentimento
di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione,
confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di
responsabilità.
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La crisi è sconvolgente, ma ne può uscire un'Italia più
giusta.
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La realtà del lavoro operaio ha
rappresentato una parte importante della mia vita ed io non lo dimentico.
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Il fatto che proprio a Cannavaro sia toccato l'onore di
alzare al cielo questa coppa del mondo aumenta la mia felicità.
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Basta con i politici che hanno smania di TV.
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Chi si trova a immaginare o prospettare
una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o
separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio.
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