Stilista Italiano
(1946 - 1997)
Non essere alla
moda. Non lasciare che essa ti possegga, ma sii tu a decidere cosa sei, cosa
vuoi esprimere con il tuo modo di essere e di vestire
Non sono
interessato al passato, se non per il fatto che è la via per il
futuro.
Ho una relazione
fantastica con i soldi. Li uso per comprare la mia
libertà.
Nel passato le
persone nascevano nobili. Oggigiorno la nobiltà deriva dalle proprie azioni.
Anche Michelangelo
è stato pagato per fare la Cappella Sistina. A tutti gli artisti che
sostengono che lo stanno facendo per amore dell'arte, voglio dire:
diventate realisti!
La più grande
responsabilità di uno stilista è quella di infrangere regole e barriere.
Il mio desiderio è
quello di dare scelta alle donne per far sì che esca la loro individualità, per
provare a realizzare ciò che vogliono. E io penso che le donne vogliano
sentirsi belle.
Le donne hanno
più sicurezza in se stesse oggigiorno. Non devono emulare il
modo di vestire maschile.”
Mi piaciono i
contrasti. La vita odierna è piena di contrasti.
Voglio essere uno
stilista del mio tempo.
Devo dire che mi
piaccio: sto bene dentro il mio sesso e dentro la mia testa.
Sono un pò come
Marco Polo, girovago e mescolo culture.
Reggio è il regno
dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la
boutique d'Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare
l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, dove ho cominciato a respirare l'arte
della Magna Grecia.
Non sono mai
caduto, ho sempre volato.