Politico Italiano
(22 Marzo 1940)
Una vecchia battuta diceva che in Italia tra riformisti e
rivoluzionari non c’è gran differenza: i primi non fanno le riforme, i secondi
non fanno le rivoluzioni.
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L'adulazione è un vizio connesso al potere. Quindi è sempre
di destra anche quando il potere è di sinistra. Qualche volta tocca anche
giganteschi intellettuali. Jean
Paul Sartre, in polemica con Camus,
spiegò che non criticava Stalin solo
per non creare difficoltà agli operai.
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Karl
Marx, se lo ricorda? Bene, lui ci aveva preso, aveva capito e indovinato
tutto.
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Non esiste pubblicazione di intercettazioni buone o cattive,
sono tutte cattive.
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In un Paese in cui la cifra dominante è il trasformismo io
ho un largo tasso di simpatia ma purtroppo prendo pochi voti.
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Ho detto che Silvio
Berlusconi è un animale politico, e che sulle riforme è un
interlocutore indispensabile. E non cambio idea.
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Io di scioperi ne ho visti tantissimi, anche di problematici
e difficili. L'aria che si respira è sempre di liberazione, di gioia per avere
conquistato uno spazio di libertà.
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Uno che legge Karl
Marx diventa liberale solo se è ricco.
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La rivoluzione non è il potere, è la trasformazione del
potere.
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Vado nei salotti come vado nelle piazze o in Parlamento: per
affermare ovunque il diritto all'alterità della sinistra antagonista.
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Finché ci sono oppressi e oppressori c'è l'idea che gli
oppressi ce la possano fare. Non fa decadere l'idea comunista la tragedia del
suo rovesciarsi in regime.
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