Campione di Basket
Americano
(17 Febbraio 1963)
Posso accettare di
fallire, chiunque fallisce in qualcosa. Ma io non posso accettare di non
tentare.
Il talento ti fa
vincere una partita. L'intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un
campionato.
So bene di essere
nero, ma mi piacerebbe essere visto come persona, e questo è il desiderio di
ognuno.
Non ho mai badato
alle conseguenze dello sbagliare un tiro importante. Quando pensi alle
conseguenze pensi sempre ad un risultato negativo.
Avrò segnato
undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno
di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila
tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno
affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte.
Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.
Nella mia vita ho
sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte
i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Ho fallito
molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.
Ci sono momenti,
quando sei stanco o non stai bene, in cui comincia una battaglia con te stesso.
Ho perso ogni
motivazione. Nel gioco del basket non ho più nulla da dimostrare: è il momento
migliore per me per smettere. Ho vinto tutto quello che si poteva vincere.
Tornare? Forse, ma ora penso alla famiglia.
Saper difendere è
una chiave essenziale del mio gioco. Dopo una certa età non puoi far conto
soltanto sulla tua prestanza, ma devi saperti gestire e usare il cervello
specie sotto al tuo canestro.
Il desiderio è la
chiave della motivazione, ma è l'impegno deciso nel perseguire accanitamente il
propio obiettivo, un impegno alla perfezione, che vi permetterà di raggiungere
il successo desiderato.
Non importa quanta
energia spendi per arrivare in fondo a una partita decisiva; quello che conta è
ciò che ti rimane in corpo per vincerla.
Nella vita
sportiva arriva un momento in cui ognuno deve smettere di giocare. O si fa la
scelta da soli, o la fa qualcun altro, magari la stampa o il presidente di una
società. Io ho la fortuna di averla presa autonomamente.