Danzatrice e Coreografa Americana (1894 - 1991)
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
La danza è il linguaggio nascosto dell'anima.
Si impara con la pratica. Che si tratti di imparare a danzare facendo esperienza di ballo, oppure imparare a vivere facendo esperienze di vita, il principio non cambia. In alcuni campi si diventa atleti di Dio.
Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perchè un tempo erano ali.
La danza è scoperta, scoperta, scoperta.
La Danza appartiene al silenzio dello spirito.
A nessuno importa se non sei bravo nella danza. Solo alzati e danza!
Nessun artista è più avanti del suo tempo. Ognuno è il suo tempo stesso. Eventualmente sono gli altri ad essere rimasti indietro nel tempo.
Il corpo è un indumento sacro.
Alcuni uomini hanno migliaia di ragioni per non fare ciò che vorrebbero, quando tutto ciò di cui hanno bisogno sarebbe una sola ragione per fare quello che possono.
La danza è una canzone del corpo. Sia essa di gioia o di dolore.
Il movimento è l'unico discorso su cui non mentire, in esso tutto ciò che è falso o appreso in modo troppo meccanico, diviene chiaramente visibile.
Tu sei unico e se questo non si realizza allora qualcosa si è perso.
(Dopo il rifiuto di esibirsi ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1035) Non mi passò neanche per la mente di accettare. Come potevo danzare nella Germania Nazista? Risposi: 'Trovo impossibile danzare in Germania al giorno d'oggi. Così tanti artisti che rispetto e ammiro sono stati perseguitati, privati dei loro diritti per motivazioni ridicole e insoddisfacenti, tanto che considero impossibile identificare me stessa, accettando l'invito, con il regime che ha reso tutto ciò possibile.
Un danzatore, più di ogni altro essere umano, muore due volte: la prima, quella fisica, quando si accorge che il suo corpo allenatissimo non risponde più ai propri desideri. Inoltre, io coreografo per me stessa. Non ho mai coreografato quello che non potevo fare. Ma lo sapevo. E perciò mi odiavo. Volevo solo danzare. Senza la danza, desideravo morire.
Molti mi hanno chiesto perché feci Lucifer con Rudolf Nureyev. Lucifero è il portatore della luce. Quando perse la Grazia divenne mezzo dio, mezzo uomo. Come mezzo uomo, conobbe le paure, i dubbi, le sfide umane. Divenne il dio della luce. Ogni artista è portatore di luce. Questo è ciò che feci con Nureyev. Egli è il dio della luce. E Margot Fonteyn per lui un così grande complemento. Luminosa come la notte.
Quando vidi Margot Fonteyn per la prima volta era una grande e bellissima figura. La presenza magica di Margot è un qualcosa di elusivo dello spirito che sfugge ad ogni descrizione.
L'ultima volta che danzai fu in Cortege of Eagles. Avevo 76 anni. Non avevo programmato di smettere quella notte. Fu una decisione penosa quella che sapevo di dover prendere.